ROCCAMANDOLFI (Bandiera Arancione del Molise)
- Molise On The Road
- 14 lug 2023
- Tempo di lettura: 7 min
Aggiornamento: 15 nov 2023
Se stai cercando una destinazione turistica che offra un'esperienza immersa nella cultura e nelle tradizioni locali, ti consigliamo di visitare Roccamandolfi, un comune italiano situato nella provincia di Isernia, in Molise e che insieme ad Agnone, Ferrazzano, Frosolone e Scapoli rientra tra i comuni con bandiera arancione.

Indice
Descrizione
Questo caratteristico centro montano si trova ai piedi del massiccio del Matese, al confine tra Molise e Campania, ed è una meta turistica assolutamente imperdibile nella regione.
Roccamandolfi è un luogo incantevole che offre un'esperienza unica a chi cerca pace, bellezza e storia.
Il borgo è il posto ideale per immergersi nella cultura e nelle tradizioni della regione Molise, nonché per chi cerca un'avventura alla scoperta della natura e della storia d'Italia.
Cosa Visitare

Ponte Tibetano: Da qualche anno, è meta incontrastata del paese: migliaia sono le foto scattate su questo ponte dai tanti turisti che si imbattono nell'attraversata del ponte. Costruito nei dintorni del Castello è un ponte metallico sospeso per scopi principalmente turistici. Il ponte è una passerella che si trova a 40 metri di altezza dal letto del fiume sottostante ed è lunga 47 metri.
Santuario di San Liberato: Tra i monumenti e i luoghi di interesse del paese, il Santuario di San Liberato è sicuramente da visitare. Qui sono custodite le reliquie di San Liberato Martire da oltre due secoli, e molti pellegrini si recano sul posto durante i giorni dedicati a lui, come segno di devozione.
Chiesa dei Santi Martiri: Un'altra chiesa di grande interesse è quella dei Santi Martiri, conosciuta come "Dei Santi", all'interno della quale si possono ammirare le statue di San Sebastiano, Sant'Anna e San Donato. Quest'ultimo è stato a lungo considerato il protettore degli epilettici, e in passato era dedicata una fiera di bestiame e una grande festa in suo onore. Oggi, dietro l'altare della chiesa, è ancora presente lo strumento utilizzato per pesare i bambini, che venivano offerti in dono al Santo, con una quantità di grano pari al loro peso, per ricevere la sua benedizione.
Chiesa di San Giacomo Il Maggiore: Il Santuario di San Liberato si trova all'interno della Chiesa di San Giacomo il Maggiore. Questo piccolo tempietto è stato costruito all'interno dell'abside della chiesa e ospita alcune reliquie del Santo Apostolo. Attualmente, l'intera struttura è considerata sia il "Santuario di San Liberato" che la "Chiesa di San Giacomo il Maggiore".

Castello Longobardo-Normanno: In cima alla collina che sovrasta il paese si trovano i resti di un castello normanno costruito su una fortezza longobarda preesistente. Il castello è stato oggetto di approfonditi studi anche in tempi recenti, nel 2006.
Croce Viaria: All'ingresso del borgo, dove una volta si trovava l'unico passaggio per il paese, c'è una croce stradale molto interessante che fa pensare alla devozione per San Giacomo il Maggiore e alla possibilità che Roccamandolfi fosse una meta o una tappa per i pellegrini che si dirigevano verso Santiago di Compostela. Questa croce fu probabilmente eretta nel XIV secolo per volontà dei sovrani angioini, in seguito a una vittoriosa "caccia" ad un gruppo di eretici che si erano asserragliati tra le rovine del castello normanno.
Parco Trainara: Nella parte inferiore del centro cittadino si trova un piccolo parco che in passato è stato dedicato ai roccolani emigrati in tutto il mondo. Il parco è composto da una piazza che si affaccia su una vecchia fontana che sgorga dalle acque del Matese, un pavimento a mosaico che raffigura lo stemma della città e un baldacchino in cemento che indica il punto in cui è possibile raccogliere l'acqua. Di fronte al parco, a dimostrazione dell'abbondanza di acqua nella zona, si trova un lavatoio pubblico del XVIII secolo chiamato Fontana Grotte, noto come "La Rotte" in dialetto roccolano, e accanto a questo si trova un'altra fontana ben conservata. Una lapide quasi illeggibile accanto al lavatoio pubblico indica il nome del sindaco che ha promosso la costruzione dell'opera e la data di costruzione.
Tre Croci: In una zona chiamata Tre Croci, poco prima del castello sulla strada Roccamandolfi-Longano, c'è un altare campestre dove viene celebrata la Messa per accogliere i pellegrini di Pietravairano che giungono il primo venerdì di giugno dopo aver attraversato il Matese per venerare San Liberato martire. L'altare si trova su un terreno proprio accanto alla strada.
Piazza Marconi: La Piazza Marconi è una modesta area situata nel borgo, ma la sua importanza storica risiede nel fatto che per molti anni è stata il luogo d'incontro serale per la popolazione del paese. Situata alla fine delle scale che portano agli uffici municipali e alla chiesa principale, è stata anche il luogo in cui i corpi dei famosi briganti di Roccamandolfi furono esposti dopo essere stati arrestati e giustiziati, come narrato nella leggenda di Sabatino Maligno.
Ponte di San Bernardino e Macchialonga: All'ingresso del paese, subito dopo la località "Macchie", si trova il ponte di San Bernardino, che costituisce il principale accesso al centro abitato e ospita un'altra grande fontana. Non lontano da questa fontana, si può intraprendere la salita verso il primo luogo dove, secondo la tradizione, il corpo di San Liberato fu deposto a terra e dove le sue sacre spoglie divennero tanto pesanti da non poter essere trasportate ulteriormente verso Napoli.
Eventi, Folklore, Tradizioni e Curiosità

Santo Patrono: San Giacomo (25 Luglio)
La pesatura: Negli anni '60, nel paese di Roccamandolfi, c'era una pratica chiamata "pesatura del corpo in cambio della grazia", che veniva eseguita nella Chiesa dei Santi dove si venerava San Donato Vescovo d'Arezzo. Questa usanza, di origine orientale, consisteva nel pesare un bambino o chiunque avesse bisogno di guarigione dal Santo e offrirgli una quantità di grano o cereali uguale al peso della persona. In questo modo si cercava di curare malattie come l'epilessia che, in passato, erano difficili da gestire. Questa pratica è stata così diffusa che tutti i mali incurabili e dalle origini poco chiare venivano chiamati in dialetto locale "lù male de Sandè Donatè", ovvero il male di San Donato. Nel documentario del 1962, curato dal giornalista Giuseppe Lisi per la RAI, si mostrava come questa tradizione richiamasse alcune pratiche medio-orientali e la pesatura del cuore dei morti nella cultura egizia antica, dimostrando così come le tradizioni possano attraversare i secoli e i confini geografici.
Festa di San Liberato: La festa di San Liberato è un evento importante per il paese, ma le nuove generazioni sembrano meno interessate. La festa si tiene la prima domenica di giugno e vede la venerazione delle spoglie del Martire presenti nel santuario. In passato, i pellegrini provenienti dal Matese campano e molisano visitavano il santuario per quindici giorni prima e quindici giorni dopo la data della festa, ma oggi seguono un calendario prestabilito. Durante la festa, i pellegrini di Pietravairano sono accolti in alta montagna dal parroco del paese e dai fedeli roccolani in processione. Dopo la celebrazione di una messa su un altare campestre consacrato, i pellegrini vengono accolti nelle "case del pellegrino" per una notte. La devozione dei pellegrini di Pietravairano si manifesta attraverso una commovente e suggestiva processione verso l'altare maggiore, accompagnata da preghiere e canti al ritmo di una campana che scandisce il tempo. Il sabato precedente e successivo alla partenza della compagnia di Pietravairano, ci si intrattiene in piazza Marconi per ascoltare i concerti bandistici tradizionali. Il mattino seguente, arrivano in paese compagnie di altri paesi limitrofi, tra cui Pratella, Prata Sannita, Spinete e Busso. Inoltre, un gruppo di pellegrini provenienti da Busso entra in paese tradizionalmente a cavallo. La mattina della domenica, la popolazione si sveglia con un colpo di fuoco d'artificio e si reca alla fiera di San Liberato, che un tempo si estendeva lungo tutto il paese ma che ora conta solo qualche decina di bancarelle. A mezzogiorno, un altro colpo avvisa la popolazione di radunarsi sul Colle Santiello per osservare (o piuttosto udire) i fuochi d'artificio diurni che rimbombano tra i monti matesini. Questi fuochi saranno ripetuti a mezzanotte, dopo le processioni, le messe e i concerti, nella bella cornice formata dai monti antistanti il borgo.
Sagra della Lumaca: Nel mese di giugno, Roccamandolfi ospita la Sagra della Lumaca. La sagra è organizzata dall'Associazione Orizzonti del Matese Roccamandolfi e rappresenta un'occasione di riscoperta degli antichi sapori del luogo.
Giornata del pastore: Nel cuore dell'estate, a Campitello di Rocca, si teneva dal finire degli anni '70 la Giornata del Pastore, una manifestazione molto amata che attirava visitatori da ogni angolo dei circondari vicini. Qui, si gustavano le prelibatezze locali e si ammiravano gli stand di prodotti artigianali e tradizionali. Negli anni Duemila, la festa era diventata talmente grande da attirare migliaia di persone, ma poi improvvisamente venne interrotta a causa della mancanza di finanziamenti e pubblicità da parte degli enti pubblici. Tuttavia, per alcuni anni, i residenti locali si ritrovarono la penultima domenica di luglio per celebrare la festa nonostante non fosse ufficialmente organizzata. In seguito, i comitati locali si sono presi carico di riorganizzare completamente l'evento, donandogli un carattere più agro-pastorale e pedagogico, e attualmente la festa viene chiamata "Festa del Pastore".
Festa di S. Giacomo il Maggiore: Il 25 luglio è una giornata speciale dedicata a San Giacomo il Maggiore. Recentemente, le celebrazioni religiose come la processione e la santa Messa sono state affiancate da eventi di carattere gastronomico e folkloristico. Infatti, durante la festa è possibile partecipare alla "Gnoccata", una sagra degli gnocchi, e assistere ad una manifestazione di costumi e balli tradizionali del Centro-Sud Italia. Questi eventi hanno arricchito la celebrazione, creando un'atmosfera di festa e di tradizione popolare.
Sagra del Cinghiale: L’Associazione “Orizzonti del Matese Roccamandolfi” in collaborazione con Il Circolo Cacciatori del Matese Roccamandolfi organizza quasi ogni anno la “Sagra del Cinghiale a Tavola” che si tiene solitamente nei mesi invernali. Il sagra prende vita presso La sala del Pellegrino, in prossimità dell’Arco Santo, a Roccamandolfi.
Piatti Tipici: Tra i prodotti tipici locali vengono serviti gli "gnocchi" in occasione del Patrono, San Giacomo, il 25 luglio. Molte sono le ricette a base di lumache.
** Alcuni eventi nel corso degli anni possono essere annullati o essere stati annullati. Per tanto se notate delle modifiche da fare potete scrivere direttamente nelle nostre pagine social ufficiali.
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