LA LEGGENDA DI DELICATA CIVERRA RINCHIUSA NELLA TORRE TERZANO DI CAMPOBASSO
- Molise On The Road
- 8 nov 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 10 gen 2024
La leggenda di Delicata Civerra è un romantico racconto ambientato nella Campobasso del XVI secolo, dove due giovani innamorati, Delicata e Fonzo, di confraternite rivali, sfidarono le convenzioni e l'odio tra le fazioni per inseguire il loro amore.
La storia culmina in un finale drammatico, con un gesto d'amore eterno che unisce le due anime nonostante le avversità.
La leggenda, incisa nella storia di Campobasso, celebra la forza dell'amore e la riconciliazione tra le fazioni rivali. Un racconto tutto da leggere!

Indice
La Leggenda
Nel 1504, Andrea de Capoa, signore di Campobasso, concesse ai suoi sudditi di erigere al di fuori delle mura della città un Tempio dedicato alla Trinità.
Questo fu l'atto di nascita della Congrega dei Trinitari, composta da cittadini "che vantavano notevoli risorse finanziarie e un'illustre stirpe" provenienti da Napoli, in seguito al nuovo signore.
Questo evento portò a una divisione immediata dell'università in due fazioni: i Trinitari e i Crociati, appartenenti alle storiche confraternite dell'università.

Le confraternite si scontravano costantemente per il predominio sulla città, generando frequenti litigi e risse.
Per riportare la pace, il 9 febbraio 1587, venne a predicare durante la Quaresima Padre Geronimo da Sorbo, un cappuccino.
Ma oltre a questa storia storica, c'era anche una leggenda...
Nel 1587, Delicata, una giovane di vent'anni appartenente alla famiglia dei Crociati, si innamorò perdutamente di Fonzo Mastrangelo, un giovane Trinitario.
Fonzo era un uomo di notevole abilità con la spada, raffinato nelle sue parole e studioso, si diceva che conoscesse a memoria i versi di Dante e Petrarca, che recitava alla sua amata.

Le famiglie di Delicata e Fonzo appartenevano rispettivamente ai Crociati e ai Trinitari, e i matrimoni tra membri di confraternite diverse erano proibiti.
Entrambe le famiglie, nobili entrambe, non volevano accettare un matrimonio che potesse portare "lo scandalo di sì disdicevole maritaggio" alle loro confraternite.
Un giorno, mentre Delicata e Fonzo erano intenti a scambiarsi affettuose parole, il padre di Delicata, Andrea, li sorprese mentre Fonzo le stava donando un piccolo mazzo di fiori. Furibondo, il padre minacciò il giovane Trinitario e portò via la figlia.
Delicata cercò invano il perdono, ma il padre la rinchiuse in una torre umida.
Anche se Delicata si ammalò presto, rimase ferma nella difesa del suo amore.
La sua unica consolazione era l'amicizia intima di Fiorella Sinibaldo, che poteva visitarla occasionalmente nella sua "buia prigione".
Lo zio paterno di Delicata, don Nunzio Civerra, parroco di San Giorgio, cercò senza successo di persuadere il fratello testardo a cambiare atteggiamento. Andrea mise Delicata di fronte a una scelta: sposare un Crociato o prendere i voti monastici.
Delicata rifiutò entrambe le opzioni.
Nel frattempo, Fonzo, incapace di sopportare più a lungo la sua separazione da Delicata, apprese che il signore di Campobasso stava combattendo nelle Fiandre e offrì la sua spada per seguirlo in Francia.
Con il tempo, l'odio tra le due fazioni crebbe sempre di più, dando luogo a episodi di violenza che segnarono la storia di Campobasso.
Tuttavia, durante la Quaresima del 1587, Padre Geronimo da Sorbo giunse a Campobasso per predicare la riconciliazione, accompagnato da Fra Luigi. Il frate cappuccino riuscì con eloquenza a convincere i Crociati e i Trinitari a mettere da parte le ostilità.
In questa occasione, durante i festeggiamenti, sessantasette matrimoni furono celebrati tra giovani delle due confraternite nemiche.
L'unica assente fu Delicata, gravemente ammalata e impossibilitata a partecipare. Padre Geronimo, venuta a conoscenza della sua triste storia, la confortò e persuase il padre a perdonarla.
La sera del 12 marzo 1587, Padre Geronimo amministrò i Sacramenti a Delicata, circondata da coloro che cercavano di darle conforto.
All'improvviso, tra il rumore di zoccoli e il tintinnio di armi, la porta si spalancò e entrò Fonzo Mastrangelo.
Appena saputo della pace tra le confraternite, si precipitò a Campobasso.
Il giovane si gettò piangente ai piedi del letto di Delicata e le mise un anello al dito, giurandole amore eterno. Delicata, con un sorriso appena accennato, strinse la mano di Fonzo e gli sussurrò alcune dolci parole prima di esalare il suo ultimo respiro.
Tra le lacrime di chi era presente, Fonzo gridò: "Delicata! Delicata! Domani il convento avrà un cappuccino in più!"
Il sabato 13 marzo 1587, Delicata fu sepolta con solenni funerali nella chiesa di San Giorgio. Le sue compagne la seguirono in lutto profondo e portarono il lutto per molti giorni. Fonzo partì per Roma, dove abbracciò l'abito francescano e morì giovane nel 1599.
Curiosità
Per molto tempo, nella Chiesa di San Giorgio, nella navata destra, era visibile la tomba di Delicata Civerra.
Inoltre, nella parrocchia di San Leonardo, esiste un libro della Chiesa di San Giorgio che riporta gli "Annotazioni dei defunti di Campobasso" dal 1514 al 1711.
Alla pagina 90, all'ottava riga, è annotata la data della morte di Delicata Civerra: † 1587.
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