La Leggenda dei ''MAZZAMARILLE'' e i miti del borgo vecchio di Termoli
- Molise On The Road
- 18 lug 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 gen 2024
In ogni città che sia grande o un semplice borgo di periferia aleggiano da sempre "Miti e Leggende", le quali, come le tradizioni o voci di paese che si rincorrono, si tramandano di generazione in generazione..
Come quella che si narra nella città di Termoli ed il suo "Castello" che spicca imponente nella città adriatica..

Indice
La Leggenda dei Mazzamarille
Sul castello di Termoli, che viene tutt'oggi raccontata e quella di un fantasma dispettoso ed era solito divertirsi durante la notte all’interno delle case dei pescatori, per poi tornare a riposare nel suo amato castello.
Il nome di questi fantasmi dispettosi vengono chiamati in dialetto "MAZZAMARILLE".

In realtà, però bisogna sapere che i "Mazzemarielle" non fanno parte solo dei racconti e delle leggende termolesi ma di un pò tutto il Molise. Ognuno con storie diverse.
Il Sarto Filoteo
Dopo aver parlato dei "Mazzemarielle" bisogna sapere che questi racconti non si limitano solo al castello termolese, ma accomunano anche quello del sarto Filoteo, un uomo in cui si narra era "un pò strano" e non ben visto dai vicini di casa.
Probabilmente i suoi modi di fare, o il suo accento diverso dovuto al fatto che giungeva da un' altra zona d'Italia per aprirsi una sua bottega, destava sospetto, soprattutto poi sotto il castello, proprio nel luogo in cui prima erano vi erano delle stalle del castello.
Come tutti gli artigiani o dei possessori di botteghe la maggior parte del suo tempo lo passava li dentro, diventando quasi una sua seconda casa.
A distanza di anni quella bottega non c'è più, ma voci di corridoio affermano che all'interno si sentirebbe la sua voce, e che parlerebbe da solo, specialmente durante le notti in cui il maestrale soffia forte.
Il "Vicolo Stretto"
Un'altra leggenda che si racconta nella città del basso Molise è quella che riguarda il vicolo più stretto d'Italia chiamato “A Rejecelle” che da Piazza Duomo dirige verso via Federico II di Svevia.

I non più giovani raccontano che anche qui c'erano delle stalle sotto il castello e che durante la notte anche in questa occasione si sentivano rumori subendo anche degli insoliti dispetti, come per esempio intrecciando le criniere dei cavalli.
Tali dispetti secondo la credenza popolare veniva attribuiva proprio a questi gnomi di piccole dimensioni, riconoscibili da un cappello rosso.
I Bambini Monelli
Vi è un'altra credenza raccontata da tanti altri anziani questa volta dal gusto un pò amaro, è quella in cui questi fenomeni "Paranormali" o forse solo "suggestione", sarebbero dovuti alle "anime di bimbi morti" prima di essere battezzati e che rimasero a vagare tra i vivi prendendosi gioco di loro.
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