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IL CANTONE DELLA FATA (Castropignano)

  • Immagine del redattore: Molise On The Road
    Molise On The Road
  • 18 lug 2023
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 24 gen 2024

"Tra i racconti di storie e leggende più conosciuti in Molise"

Se sei appassionato di miti e leggende, non puoi assolutamente perderti la storia affascinante del "Cantone della fata di Castroprignano" con una storia davvero coinvolgente!


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Indice

La Leggenda


Si racconta che il nome del luogo, secondo una leggenda, derivi da un soprannome dato a una giovane pastorella di Castropignano per la sua straordinaria bellezza.


Andata a nozze con un giovane del villaggio fu portata al Castello dalle guardie del Duca, il quale voleva esercitare il suo ius prime noctis (diritto di prima notte).

La giovane, terrorizzata all'idea di dover subire questa legge crudele, decise di fuggire disperatamente per evitare questo disonore.


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La sua fuga la portò sulla cima di una grande roccia vicino al Castello, il quale inseguita dalle guardie e senza altra scelta, preferì morire gettandosi da quel precipizio che da allora prese il nome di Cantone della Fata.


Come tutte le leggende, anche quella di Castropignano ha variazioni e aspetti diversi.

La voce popolare narra, ad esempio, che nelle notti di luna piena si possa ancora sentire l'eco della voce della giovane che chiama il nome del suo sposo, o che a volte si possa vedere il suo corpo trasportato dalle fate dei boschi circostanti.

Curiosità


Questa roccia si trova leggermente più in basso rispetto al Castello d'Evoli, un edificio di origini normanne che ora è meta di numerosi turisti grazie alla sua bellezza e alla sua storia affascinante.


In definitiva, se siete in cerca di una storia d'amore e di un simbolico luogo da visitare, il Cantone della Fata a Castropignano è il posto giusto per voi!

Il Castello d'Evoli


Costruito su un precedente impianto longobardo intorno alla metà del 1300, il Castello presenta una pianta quadrata.


All'ingresso, si trova un'iscrizione antica risalente al 1683 e lo stemma della famiglia d'Evoli, che nel corso del tempo ha ampliato e rinforzato la struttura aggiungendo una torretta sul lato sud e ristrutturando gli interni per includere un piano per la servitù.


Inizialmente concepito come una fortezza militare e amministrativa lungo la tratta Castel di Sangro/Lucera, un importante percorso di transumanza, il Castello fu trasformato agli inizi del XVII secolo in una residenza nobiliare.


Nella sua forma originale, il Castello presentava anche un ampio fossato, che in seguito è stato riempito, e una cinta muraria con due torrioni imponenti: uno a protezione dell'ingresso principale e l'altro che si affacciava sulla valle, lungo il precipizio.


Fonti storiche indicano che nel Seicento, durante le ultime modifiche strutturali, il Castello era dotato anche di una scalinata con balaustra realizzata dallo scultore Valentino Silvestri da Sepino.


Purtroppo, nulla di tutto ciò sopravvive oggi, così come non rimane traccia degli arcate di un loggiato interno.


Come Raggiungerlo


Raggiungere il Castello non richiede sforzi particolari:

Partendo dal cuore del centro storico del borgo, è sufficiente prendere via Salita San Marco o via Guglielmo Marconi e poi svoltare in via del Castello.


In pochissimo tempo ci si trova di fronte all'ingresso dell'antico edificio.


Questo castello, che un tempo apparteneva alla famiglia normanna dei D'Evoli e che fu venduto all'inizio del XIX secolo, è stato abitato fino ai primi del Novecento.

Oggi è di proprietà dello Stato ed è sotto la cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Molise.


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