top of page

AREE ARCHEOLOGICA E MONUMENTALE DI SAN VINCENZO AL VOLTURNO

  • Immagine del redattore: Molise On The Road
    Molise On The Road
  • 19 set 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Se desideri esplorare le meraviglie della Regione Molise, ti consigliamo di visitare il "Complesso Monumentale di San Vincenzo al Volturno". Questa antica abbazia benedettina si trova nei comuni di Castel San Vincenzo e Rocchetta a Volturno, nella Provincia di Isernia, nell'incantevole Alta Valle del Volturno. (QUI TUTTE LE AREE ARCHEOLOGICHE DEL MOLISE).


Seguimi su "FACEBOOK" ed "INSTAGRAM" per rimanere sempre aggiornato!



Indice


Descrizione


L'Abbazia di San Vincenzo al Volturno è un luogo di straordinario fascino, grazie alla sua magnifica architettura e alla sua ricca storia che ci è pervenuta attraverso un antico manoscritto miniato.


Una visita a questa abbazia ti permetterà di immergerti nella storia millenaria della regione Molise e di ammirare la bellezza di questa straordinaria area archeologica.


Storia


ree

Nella pittoresca Piana di Rocchetta, lungo le rive del fiume Volturno, sorse il Monastero di San Vincenzo al Volturno, avvolto dalle montagne delle Mainarde, della Meta e della Matese, un rifugio naturale.


Storia antica vuole che in questo luogo, nell'epoca tardo-romana, sorgesse una chiesa dedicata a San Vincenzo di Saragozza, edificata per volere dell'imperatore Costantino.


Nel VIII secolo, tre nobili di Benevento, Paldo, Taso e Tato, decisero di erigere un monastero per scopi di preghiera e meditazione.

Il Chronicon Vulturnense, un manoscritto miniato risalente al 1130, ci permette di ripercorrere le principali vicissitudini e le altalenanti fortune dell'abbazia.

Nel 787, ad esempio, grazie ai privilegi concessi da Carlo Magno, San Vincenzo divenne una delle più imponenti abbazie d'Europa.


Successivamente, sotto la guida degli abati Giosuè, Talarico ed Epifanio, si trasformò nel secolo successivo in una vera e propria città monastica, con dieci chiese, vasti possedimenti nell'Italia centrale e meridionale, e una comunità di 350 monaci.


Nel 848, un terremoto causò danni significativi a molti edifici, mentre nel 860 il monastero fu costretto a versare un tributo di 3000 monete d'oro all'emiro di Bari, Sawdan, per evitare la distruzione e il saccheggio. Nel 881, un nuovo gruppo di Arabi al servizio del duca-vescovo di Napoli, Atanasio II, mise l'abbazia a ferro e fuoco.


Oggi, sulla collina del ponte della Zingara, è possibile ammirare il complesso di San Vincenzo Minore, composto da vari edifici che si affacciano sul fiume.

Sotto il presbiterio di una delle chiese si trova la cripta di Epifanio, costruita dall'omonimo abate tra l'824 e l'842.


All'interno, si possono ammirare affreschi raffiguranti scene della vita di Gesù e Maria, i martiri di Santo Stefano e San Lorenzo, figure angeliche e femminili.

Il complesso includeva anche cortili, giardini, un lavatoio, cucine e un refettorio.

Salendo sulla collina della Torre, è possibile visitare l'atrio della chiesa di San Vincenzo Maggiore, consacrata nel 808.

Cosa vedere


ree

  • La Struttura dell'Edificio di Culto: Lungo il lato addossato all'entrata dell'edificio di culto, ci sono diverse tombe, alcune delle quali affrescate.

  • L'Interno della Chiesa Rettangolare: All'interno della chiesa a pianta rettangolare, a tre navate, lunga 64 metri e larga 28, si trova la cripta anulare (detta Cripta di Giosuè) al di sotto dell'altare maggiore, che richiama da vicino quella della Basilica di San Pietro a Roma.

  • La Cappella di Santa Restituta: Vicino all'ingresso originale, sul lato nord, si conservano i resti della cappella di Santa Restituta, edificata durante il periodo di declino dell'abbazia, nel XI secolo, forse come memoria della sua antica gloria.

  • La Rinascita di San Vincenzo al Volturno: Dal quel punto in poi, la storia di San Vincenzo al Volturno riprese con la costruzione di un nuovo complesso sulla riva destra del fiume.

  • Piccolo Museo: Vi è un piccolo museo che racconta la storia della stessa.

In aggiunta, le reliquie di San Vincenzo erano custodite in questo luogo adornato con affreschi raffiguranti figure a mezzo busto, tra cui l'abate Giosuè e il suo successore, Talarico.

Info e prenotazioni


Molti degli scavi sono chiusi cosi come la cripta.

E' consigliato chiamare o prenotare ai seguenti contatti:

  • Tel. +39 335 8739948.

  • Mail. drm-mol@cultura.gov.it.


Commenti


bottom of page