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PASQUALE DI BELLO: UN GRANDE GIORNALISTA IN DIFESA DELLA CARRESE

  • Immagine del redattore: Molise On The Road
    Molise On The Road
  • 4 giu 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Originario di San Martino in Pensilis è noto anche per aver avuto un botta e risposta con l'onorevole Michela Vittoria Brambilla


Pasquale Di Bello è un giornalista professionista con una lunga e variegata carriera nel mondo dell'informazione e nonchè tutore delle carresi in Molise dal 2018. Nella sua lunga carriera anche un botta e risposta con l'onorevole Michela Vittoria Brambilla (presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente).


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Andrea Nasillo e Antonio Di Bello insieme a Molise On The Road
Andrea Nasillo (Sinistra), Molise On The Road (Centro), Antonio Di Bello (Destra)

Indice


Biografia


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Molti lo conoscono con il nome di Corrado Sala, ma in realtà il nome di battessimo è Antonio di Bello.

Originario di San Martino in Pensilis, ha ricoperto il ruolo di Direttore editoriale presso la Tarab Edizioni di Firenze, una casa editrice rinomata per la pubblicazione di biografie e saggi dedicati alla musica Pop/Rock. Durante la sua carriera, Di Bello ha guidato diverse testate giornalistiche, sia quotidiane che online, tra cui Nuovo Oggi Molise, la Voce, l’Infiltrato e il Ponte, dimostrando una grande versatilità e competenza nel campo dell'informazione.


La collaborazione con l'emittente televisiva Telemolise ha rappresentato un capitolo significativo del suo percorso professionale. In questa emittente, Di Bello ha svolto il ruolo di giornalista televisivo, realizzando numerosi servizi e inchieste di rilevanza presso la redazione centrale. Inoltre, è stato uno dei volti noti del telegiornale e della rassegna stampa, diventando un punto di riferimento per gli spettatori di Telemolise.


Uno dei suoi progetti più duraturi e apprezzati è la trasmissione di attualità e approfondimento, Millibar, che ha ideato e conduce da sette anni. Questo programma si distingue per la sua capacità di affrontare temi di grande rilevanza con un approccio approfondito e competente.


Attualmente, Pasquale Di Bello ricopre il ruolo di Direttore responsabile del periodico Quarta Dimensione, edito dalla Fondazione Molise Cultura e dal 2018 nominato tutore delle "Carresi in Molise".


Il carro dei Giovani e dei Giovanotti durante la corsa dei Carri di San Martino in Pensilis del 2022
Carrese a San Martino in Pensilis (Foto: Filippo Cantore)

In questa posizione, continua a dimostrare la sua passione per il giornalismo e il suo impegno nel promuovere la cultura e l'informazione di qualità.


Botta e risposta con Michela Vittoria Brambilla


Nel maggio del 2022, ci fù uno scontro mediatico tra Antonio di Bello e Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente in cui con grande caparbietà vennero alla luce degli aspetti che da una parte sono frutto di opinioni e credenze popolari dall'altra invece, la vera fotografia di chi è nato nella terra delle Carresi.


Dichiarazioni di Brambilla

«Non c'è tradizione che possa giustificare la sofferenza degli animali e il loro sfruttamento, soprattutto per futili motivi».


Così Michela Vittoria Brambilla, , esprime il suo parere sul ritorno delle "Carresi", le tradizionali corse dei buoi, in Molise e in Puglia, dopo la sospensione dovuta nel periodo della pandemia.


«È incredibile e vergognoso - prosegue - che al giorno d'oggi possa essere considerata degna di riconoscimento ministeriale una manifestazione che si basa su percosse e colpi di pungolo ad animali che sono il simbolo stesso della mitezza».


«Proprio non si capisce - sottolinea la Brambilla - come sia stato possibile riconoscere alle manifestazioni molisane la qualifica di "bene di interesse storico-culturale etno-antropologico particolarmente importante", richiesta anche per la corsa di Chieuti in Puglia, e perché siano stati destinati a questi "divertimenti" centinaia di migliaia di euro pubblici».


«Sul riconoscimento delle Carresi - conclude - l'Intergruppo che ho l'onore di presiedere chiederà chiarimenti al ministero dei Beni culturali».

La risposta di Antonio Di Bello


«Nel rivolgermi a lei uso questo aggettivo, “gentile”, anche se lei non lo meriterebbe visto il linguaggio e i toni scortesi e offensivi adottati nella nota diffusa a suo nome in merito alle Carresi molisane.


Le scrivo nella veste di Tutore delle Carresi della Regione Molise e Presidente dell'Unione Carresi (l'associazione che riunisce i simpatizzanti dei quattro Comuni interessati), ruoli entrambi legati alla tutela, alla difesa e alla valorizzazione delle nostre nobili Tradizioni.


Al pari di altri che l'hanno preceduta (vedi da ultima l'On. Eleonora Evi, parlamentare europeo) è possibile affermare che lei sul tema è una perfetta ignorante, nel senso pieno della parola.


Lei delle Carresi ignora tutto e lo si evince per tabulas dalle parole gravi, offensive e arroganti, che ha rivolto a decine migliaia di cittadini e a quattro comunità.


Lei definisce “divertimenti” tradizioni millenarie, “futili motivi” e fatti “vergognosi”.


Le assicuro - e mi è d’obbligo usare lo stesso tono che lei ci riserva - che di futile e vergognoso, oltre che ridicolo, On. Brambilla, qui ci sono soltanto certe sue carnevalate in compagnia di un maiale al guinzaglio, in posa davanti al Parlamento.


Le ricordo, Costituzione alla mano (Art. 54), che lei è tenuta ad esercitare con disciplina e onore il ruolo di parlamentare della Repubblica.

Le ricordo, Costituzione alla mano (Art. 64), che nella sua veste di parlamentare lei rappresenta la Nazione, comprese le comunità e i territori che ha offeso disprezzandone la Storia e l’Identità.


Se invece di “minacciare” una richiesta di chiarimenti al Ministero dei Beni culturali lei, prima di esprimersi, avesse avuto il buon senso e la diligenza di studiare presso lo stesso dicastero l’istruttoria che ha portato al riconoscimento delle Carresi come “bene di interesse storico-culturale etno-antropologico particolarmente importante”, avrebbe avuto la possibilità di conoscere quanto poco “futili” siano i “divertimenti” dei quali lei ciancia senza alcun titolo né merito che non sia la battaglia ideologica di uno pseudo animalismo figlio del pensiero unico e della cultura della cancellazione.


Se lei avesse avuto il buon senso di interpellare i suoi colleghi molisani di partito, quali il Presidente della Regione, Donato Toma, autore di una legge regionale a difesa delle Carresi (n. 1/2019), e l’On. Annaelsa Tartaglione, ospite lo scorso 30 aprile alla Carrese di San Martino in Pensilis, avrebbe evitato lo sprezzo e l’arroganza che dalla prima all’ultima parola emergono dalla sua nota.


Lei chiude il suo intervento assicurando che si batterà affinché le Carresi “diventino manifestazioni storiche nel senso di consegnate definitivamente al passato”.


Vede, On. Brambilla, sa qual è la differenza tra lei e le Carresi?


È che tra mille anni le Carresi ci saranno ancora e di lei nessuno avrà più memoria, perché le Carresi sono già Storia, Religione, Arte, Letteratura, Folklore.


Ad essere “consegnata” all’oblio sarà soltanto lei, e ai nostri figli, e a noi da qualche parte nell’Universo, non dispiacerà affatto.

Tanto le dovevo.


Si faccia accompagnare dai suoi colleghi di partito a visitare a sorpresa le stalle dove buoi e cavalli delle Carresi sono custoditi e curati, poi capirà cosa vuol dire amare e prendersi cura degli animali».

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