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MITI E LEGGENDE D'ABRUZZO: HAI DETTO MAJA O MAJELLA?

  • Immagine del redattore: Molise On The Road
    Molise On The Road
  • 9 gen 2024
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 10 gen 2024

(La leggenda di Maja "Majella" tra le più conosciute in Abruzzo)


La Majella innevata


Giovane donna con splendidi capelli biondi, era la maggiore e la più affascinante tra le sette Pleiadi, figlie mitologiche di Atlante e Pleione.


Zeus l'amò, e da questa unione nacque Ermete, un gigante imponente.

La leggenda racconta che Maja, per proteggere il suo figlio ferito in battaglia, fuggì dalla

Frigia attraversando il mare su una zattera fino al porto di Ortona.


Temendo di essere inseguita dai nemici, si rifugiò nella caverna del Gran Sasso dedicandosi completamente alla cura del figlio.


Passò tutto il tempo cercando un'erba medicinale per guarire il giovane, ma la neve impedì di trovare la "cura naturale".


Dopo un po', Ermete morì, lasciando Maja in una profonda disperazione.


La madre pianse accanto al figlio per molti giorni e poi lo seppellì sulla cima della montagna.


All'alba, gli abitanti della montagna rimasero stupefatti nel vedere il principe trasformato in una maestosa montagna, oggi conosciuta come il "gigante addormentato".


Dopo la morte di Ermete, Maja non conobbe più pace, e il suo dolore la portò alla morte.


I parenti adornarono il suo corpo con vesti preziose, ghirlande di fiori e erbe aromatiche, vasi d'oro e d'argento, seppellendola sulla maestosa montagna ora chiamata Majella in sua memoria.


La montagna assunse la forma di una donna pietrificata dal dolore, con lo sguardo rivolto al mare.


Ancora oggi, i pastori sentono i suoi lamenti nei giorni ventosi, quando i boschi e le valli riproducono il pianto di una madre in lacrime.


Per gli abitanti dell'Abruzzo, la Majella è la Madre, il simbolo della fertilità della terra. Essa è la Terra stessa.

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